Pastorale Sociale, Lavoro, Giustizia

Pace e Salvaguardia del creato

 

    NewsLetter Regione Triveneto

    Dicembre 2005

 

Mentre a poco a poco l'umanità va unificandosi e in ogni luogo diventa ormai più consapevole della propria unità, non potrà tuttavia costruire un mondo più umano per tutti gli uomini e su tutta la terra, se gli uomini non si volgeranno tutti con animo rinnovato alla vera pace.

Illustrando pertanto la vera concezione della pace, il Concilio, condannata l'inumanità della guerra, intende rivolgere un ardente appello ai cristiani, affinché con l'aiuto di Cristo, autore della pace, collaborino con tutti per stabilire tra gli uomini una pace fondata sulla giustizia e sull'amore e per apprestare i mezzi necessari per il suo raggiungimento. (GS 77)

 

·         «Nella verità la pace»    

Messaggio di BENEDETTO XVI per la GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - 1 gennaio 2006 

PACE/VERITA’/TERRORISMO/DISARMO

«Il nome stesso di Benedetto, il Santo Patrono d'Europa, che ho scelto, sta ad indicare il mio convinto impegno in favore della pace». Il tema di riflessione di quest'anno — « Nella verità, la pace » esprime la convinzione che, dove e quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace. Al giorno d'oggi, la verità della pace continua ad essere compromessa e negata: dal terrorismo, dai sanguinosi conflitti fratricidi e guerre devastanti che seminano lacrime e morte, da un aumento preoccupante delle spese militari … È necessario che ogni comunità si impegni in un'intensa e capillare opera di educazione e di testimonianza che faccia crescere in ciascuno la consapevolezza dell'urgenza di scoprire sempre più a fondo la verità della pace.

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20051213_xxxix-world-day-peace_it.html

 

  • «Nella verità la pace»     Il Card. R. MARTINO presenta il messaggio per la giornata mondiale della pace 2006

 PACE/ANTROPOLOGIA/DSC

 

Il Santo Padre prende spunto per la trattazione del tema da una densa citazione della Gaudium et spes al n.3 dove si afferma che l’umanità non riuscirà a «costruire un mondo veramente più umano per tutti gli uomini su tutta la terra, se gli uomini non si volgeranno con animo rinnovato alla verità della pace». Il Messaggio papale si presenta strutturato in quattro parti: la connessione verità e pace; in un contesto di guerra; di fronte al terrorismo; auspicando maggiore impegno per il disarmo. Il Santo Padre avverte che i temi della verità e della menzogna non devono essere considerati come oziosi passatempi, ma come temi strettamente e vitalmente connessi con la storia umana, da cui dipende la salvezza o la perdizione, la pace o la sua mancata attuazione. Afferma il Santo Padre: «L’autentica ricerca della pace deve partire dalla consapevolezza che il problema della verità e della menzogna riguarda ogni uomo e ogni donna, e risulta essere decisivo per un futuro pacifico del nostro pianeta».

 

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/martino.pdf

  • C.E.I.: 38° Marcia della Pace – Trento, 31 dicembre 2005

(Comunicato Stampa e Programma)    http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/marciapace.pdf

 

  • «Cattolicesimo italiano e futuro del Paese»  

VII Forum del progetto culturale – Roma, 2 dicembre 2005

    • Prolusione del Card. Camillo Ruini 

CULTURA/CATTOLICI/LAICI

Per la Chiesa e i cattolici italiani il 2005 si è trattato senza dubbio di un anno particolarmente intenso in cui l’Italia nella sua globalità ha fortemente percepito la sua “anima” e il suo “fondo”. Il referendum sulla legge per la procreazione assistita ha rappresentato un forte motivo di impegno e di unità per i cattolici italiani e al contempo di incontro e convergenza con significativi rappresentanti della cultura laica. Ha anche contribuito però a far emergere una nuova e certamente non desiderabile fase di tensione nei rapporti con altri laici, soprattutto sul piano politico e mediatico. Nella prospettiva del contributo che potremo dare come cattolici al nostro Paese nei prossimi anni è importante comunque riflettere su queste problematiche, dato che esse, al di là delle vicende contingenti, appaiono destinate ad acquisire un rilievo crescente, non solo in Italia e non solo in relazione alla Chiesa cattolica.

Il mio intervento apre solo la strada ai tre contributi programmati del Prof. Luigi Alici, di Mons. Gianni Ambrosio e del Dott. Dino Boffo, che individueranno alcune tematiche e questioni di peculiare e concreta rilevanza.

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/ruini.pdf

    • Prof. LUIGI ALICI Crisi dell’antropologia e infinito della persona

Forse oggi è giunto il tempo in cui dobbiamo chiederci se sia possibile parlare anche di una crisi dell’uomo, come esito di un processo in cui sembra chiudersi la stagione dell’antropocentrismo moderno e aprirsi una stagione nuova. Appare prioritario rimettere al centro della questione antropologica il tema dell’unità, integralità e dignità della persona umana, come orizzonte ontologico capace di ispirare un’idea di umanità aperta e inclusiva: «Non il collettivo di tutti gli uomini, - per dirla con Ricoeur - ma la qualità umana dell’uomo; non l’esauriente enumerazione degli individui umani, ma il significato comprensivo dell’umano».

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/alici.pdf

    • Mons. GIANNI AMBROSIO  La nuova questione antropologica

La novità,  la complessità e la drammaticità della nuova questione antropologica esigono un ripensamento circa il modo in cui le democrazie occidentali si rapportano alle tradizioni religiose e all’etica pubblica. la domanda cui tenterò di dare una risposta è la seguente: è possibile pensare ad una sfera pubblica maggiormente qualificata dal punto etico? La modernità attribuisce al singolo individuo la capacità di determinare in modo autonomo ciò che è per lui senso e norma. La democrazia moderna – soprattutto nella versione europea - considera negativamente la rilevanza sociale delle tradizioni religiose:  i  risvolti pubblici della religione sono considerati un ostacolo per la vita democratica o, almeno, un disturbo. Il sistema politico presume di poter assorbire in sé ogni espressione pubblica e decide che è legittimo solo ciò che è statuale-pubblico …

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/ambrosio.pdf

    • Dott. DINO BOFFO     Cattolicesimo italiano e futuro del Paese

Quali forme organizzative che il cattolicesimo italiano ha già assunto o dovrebbe più efficacemente assumere per rispondere in maniera significativa alla sua missione? Mi chiedo se, più che arrampicarci subito verso forme organizzative ipoteticamente inedite, non ci si debba  sforzare per individuare  piuttosto un’attitudine espressiva del “chi siamo”, che sia anche direttamente collegabile al “che cosa vogliamo essere” dentro la realtà culturale odierna. Un’attitudine in grado di interpretare la nostra “ragione sociale”, di dare vivacità autentica alle nostre istanze di condivisione, di farci crescere esattamente nella direzione auspicata. Ebbene, ritengo che questa attitudine cui merita senz’altro dar corpo sia quella del discernimento, quale capacità vera di guardare in profondità alla vita, e alle vicende del mondo, oltre che della Chiesa. Discernere è un “saper” guardare. Un guardare specifico – si può dire? - del laico credente. Che “da Dio riceve le cose, e le guarda, e le onora come se al presente uscissero dalle Sue mani” (GS 37). E nel guardare cerca di ricostruire i sentieri che vanno dalla coscienza individuale alla realtà. Trovare nella fede le risorse determinanti in ordine al discernimento della verità obiettiva nascosta nelle forme ordinarie e secolari della vita.

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/boffo.pdf

  • 40° Anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II

        8 dicembre 2005

       

            CHIESA/CONCILIO/GAUDIUM ET SPES

    •  Benedetto XVI°

Quarant’anni fa, l’8 dicembre 1965, qui nella Basilica di San Pietro, Papa Paolo VI concluse solennemente il Concilio Vaticano II. Il Concilio intendeva dirci questo: Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa che lei e la Chiesa sono inseparabili come sono inseparabili lei e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona e, in tutte le turbolenze che affliggono la Chiesa sofferente e faticante, ne rimane sempre la stella della salvezza.

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/benedetto.pdf

    • Prof. Oreste Bazzicchi

Sono passati quarant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962). La domanda che sorge quando ci si sofferma sul quarantennio è: quale influsso, in questo periodo di tempo, ha avuto sulla vita della Chiesa? La risposta è semplice : il Concilio ha costituito una svolta storica nella vita della Chiesa non solo dal punto di vista teologico e pastorale, ma anche per quanto riguarda la DSC(1). Perciò, se è vero che le realtà temporali (la politica, l’economia, la cultura, la scienza e la tecnica) hanno fini, valori e strumenti propri, che quindi – secondo la stessa volontà del Creatore - vanno rispettati nella loro”laicità”,allora dalla fede non si può dedurre un determinato modello “cattolico” politico o sociale, ma la DSC può e deve ispirare modelli diversi. In questo modo la Chiesa non si pone sullo stesso piano degli Stati, ma “in ragione del suo ufficio e della sua competenza, in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico”, poiché “è il segno e la salvaguardia del carattere trascendente della persona umana” (Gaudium et Spes n . 76). 

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/bazzicchi.pdf

    • Prof. Giuseppe Lazzati

Giuseppe Lazzati scrisse per la rivista dell’Università Cattolica, «Vita e pensiero», questo editoriale, apparso nel numero di novembre del 1982, a vent’anni dall’apertura del Vaticano II. Vi poneva alcune esigenze di comprensione e attuazione dell’insegnamento conciliare che sono ancora di grande attualità e dimostrano al contempo la sua fiducia nel volto di chiesa emerso in quell’assise e la sua appassionata ricerca di una più adeguata realizzazione di quelle istanze nel difficile cammino quotidiano dei credenti.

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/lazzati.pdf

  • FEDE E POLIS    Mons. Rino Fisichella (Rettore della Pontificia Università Lateranense)

     POLITICA/CATTOLICI/LAICI

Assistiamo a una sostanziale modifica dei concetti basilari della cultura quali quello di natura-mondo, uomo-dio, spazio-infinito, tempo-eternità, libertà-verità, diritto-giustizia… Quando si orienta la cultura all'esasperazione del diritto soggettivo senza più alcun riferimento al vivere sociale e alla responsabilità comune, allora è ovvio che si rende necessaria e urgente una svolta culturale che sappia di nuovo rimettere al centro la persona e la sua relazionalità. Certo, la coscienza permane come l'intangibile richiamo ultimo … però, la coscienza, non un surrogato di essa. La coscienza, tuttavia, non è mai neutrale. Ritorna in questi giorni con una forte carica di arroganza il comando laicista: sileant catholici in campo alieno. I cattolici non prendano la parola su questioni che non li riguardano. Sorge spontanea la domanda: ci sono questioni che non devono interessarmi?

http://www.pslvr.it/newsletter/dicembre/fisichella.pdf

           

        ... Che la sorpresa di questa notte liberi speranze assopite! BUON NATALE a tutti!

 

informazioni: ufficio@pslvr.it

22 dicembre 2005